facebook twitter
apri_prenotazioni
lens_icon

Sartiglia di Oristano

lens_icon

Sartiglia di Oristano

lens_icon

Pasqua a Cuglieri

lens_icon

Pasqua a Cuglieri

lens_icon

Sartiglia di Oristano

lens_icon

Ardia a Sedilo

lens_icon

Sartiglia di Oristano

lens_icon

Pariglie a Oristano

lens_icon

Sa Carrela 'e Nanti Santu Lussurgiu

lens_icon

Sa Carrela 'e Nanti Santu Lussurgiu

lens_icon

Pariglie a Oristano

La Sartiglia

L ultima domenica e l' ultimo martedì di carnevale si svolge ad Oristano Sa Sartiglia, un' antica giostra equestre risalente al 1600. Protagonista assoluto della manifestazione è Su Componidori, figura enigmatica e affascinante dalla bella maschera androgina che guida i cavalieri. Organizzata da due Gremi o Corporazioni, quello dei contadini la domenica e quello dei falegnami il martedì, ha inizio con la vestizione del capocorsa che si svolge in pubblico ad opera di giovani donne in costume, is massaieddas. Tra un rullio di tamburi e squilli di trombe avviene la trasformazione dell' uomo in semidio. Le mani esperte delle massaieddas prima lo vestono con la camicia immacolata, il giubbotto ed il cinturone, poi passano al viso. Lo incorniciano di fazzoletti, sistemano la maschera di legno, fissano il velo, posano il cilindro nero e, alla fine, appuntano la camelia.
Su Componidori è seduto, immobile, su uno scanno poggiato su un tavolo cosparso di grano, di petali di fiori ed altri simboli di fecondità; da questo momento fino alla fine della corsa non potrà più posare piede in terra per non scaricare la sacralità acquisita. Dal tavolo, una volta conclusa la vestizione, monterà direttamente sul cavallo. Preceduto da un gruppo di trombettieri e tamburini e seguito da un corteo di cavalieri mascherati e dai costumi variopinti, su Componidori attraversa la città benedicendo la popolazione con sa pippia 'e maju, un mazzo di violette mammole legate ad uno scettro di steli di pervinca, simbolo dell' eminente primavera.
La giostra si svolge nella via del Duomo dove, sospesa ad un filo di seta verde, pende la stella che i cavalieri dovranno infilzare con la spada correndo al galoppo. Dal numero delle stelle infilzate la popolazione, che segue la corsa con grande partecipazione, trae gli auspici per la prossima annata. La corsa alla stella termina con la figura del capocorsa che, supina sul cavallo al galoppo, benedice la folla con il mazzo di violette.
Poco dopo, in un' altra via citta dina hanno inizio lele corse de Is Pariglias , gruppi di due o tre cavalieri che realizzano acrobazie sui cavalli in corsa, nel tentativo di superarsi, esprimendo grandi doti di destrezza e di coraggio.